MUSEION E PROVINCIA: quale CONTRATTO?

Sguardo periferico e corpo collettivo ha chiuso; la rana di Kippenberger ha preso commiato e nel farlo è andata ad ossequiare il presidente Durnwalder, ringraziandolo ! Per cosa? Boh! Forse anche le rane subiscono gli effetti della sindrome di Stoccolma!Via la rana restano i veleni ed una serie di interrogativi di genere, ai quali il tempo, contribuirà a dare le coerenti risposte; tuttavia, un interrogativo emerge tra tutti: materico, urgente dannatamente concreto. Pare – infatti -  che la mostra d’apertura abbia aperto un “buco” dell’ordine di 500.000 euro, nel budget di 2.500.000 assegnato al Museion, dalla Provincia , per l’anno 2008 .Ora la domanda che si pone il contribuente dell’Alto Adige è come ciò sia stato possibile.Come è stato possibile, dopo soli tre mesi, derogare dal CONTRATTO stipulato tra AMMINISTRAZIONE PUBBLICA e fondazione MUSEION, deragliare dall’accordo in base al quale, secondo prassi, il finanziatore accorda risorse e denaro ad un fiduciario, che si impegna a realizzare un progetto nel rispetto del CONTRATTO stesso.Un CONTRATTO contenente – verosimilmente – un programma pluriennale ( nel caso del Museion di durata triennale ) nell’ambito del quale siano consentiti l’individuazione delle competenze e delle responsabilità, la collocazione temporale ed i contenuti delle manifestazioni previste per ogni semestre ( od altra periodicità ) a partire dal 2008 e fino al 2011, l’impegno economico per ciascuna di esse,  gli obbiettivi in termini di numero atteso di visitatori annui , il segno, il peso, la provenienza dei movimenti di cassa, il punto di pareggio, la ricaduta culturale, determinata sulla base del gradimento del pubblico e di tutti gli altri parametri ben noti ai professionisti di settore. Un CONTRATTO a progetto che, sia pure di natura artistico/creativa, dovrebbe , non fosse altro per il volume di denaro pubblico impegnato, poggiare su di un solido e rigoroso piano industriale .Un tale CONTRATTO , avrebbe dovuto essere pubblico e precocemente pubblicizzato, per dar modo al contribuente, a nome e per conto del quale il CONTRATTO è stato  stipulato, di compiacersi o lamentarsi a seconda dei  punti di vista.Confidando che IL CONTRATTO – rigoroso o creativo che sia – esista,  sarebbe, sia pure in ritardo, di interesse pubblico conoscerne i contenuti, perché il contribuente possa farsi un’idea sufficientemente consapevole del come si sia potuto verificare il “ buco” di 500.000 euro, con il conseguente stravolgimento del programma delle mostre per il 2008. Comprendere se sia il caso di addebitarlo ad un CONTRATTO non sufficientemente circostanziato oppure alla direttrice - signora Diserens – che, disponendo oltre che delle competenze artistiche anche di solide basi amministrative, non ha saputo rendere compatibili le attività artistico/creative ed il budget ovvero – nel caso in cui alla direttrice siano state affidate solo responsabilità di indirizzo artistico e non contabili – alla vacanza nella funzione di  responsabile del budget.Un questionario nutrito! le risposte consentirebbero agli appassionati della materia, quelli spontanei e quelli coatti, di verificare sulla base di dati oggettivi e confrontabili, progetto e realtà, di leggere i numeri e giudicare, aldilà ed oltre la propria inclinazione personale per l’arte, se l’impresa abbia rispettato IL CONTRATTO ed un ragionevole rapporto costi/benefici.

Restiamo in attesa.

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